IL PROGETTO DI RESTAURO

Recupero e Valorizzazione tra Passato e Innovazione

La Torre Santo Cotrubbo, situata nel comune di Sannicola (LE), rappresenta una preziosa testimonianza storica e architettonica. Costruita tra il 1500 e il 1600, la torre è l’ultima traccia di un antico complesso, originariamente destinato alla difesa del territorio salentino e, successivamente, alla gestione agricola e pastorale. Le tracce visibili sulle sue facciate raccontano una lunga storia di utilizzo rurale, strettamente legata alle attività di coltivazione e pastorizia della zona.

L’analisi degli elementi architettonici sopravvissuti, come antichi vani e coperture, mette in luce la stratificazione storica del sito, modificato nel corso dei secoli in funzione delle necessità agricole. Le facciate della torre rivelano segni di rimaneggiamenti, come resti di volte a botte e a stella, mentre conci in pietra di carparo ancora presenti nei dintorni confermano la dimensione originaria degli annessi.

Le ricerche storico-archivistiche hanno ulteriormente rafforzato l’importanza storica dell’immobile. Documenti attestano un passaggio di proprietà della torre già nel 1845, quando fu acquistata dal Seminario Diocesano di Gallipoli. Successivi atti notarili descrivono l’edificio come un “fabbricato rurale”, destinato a scopi agricoli e pastorali, con riferimenti a stalle, forni e altre strutture tipiche delle masserie del periodo. Già nel 1887, la torre era descritta come “molto vetusta”, ma conserva ancora importanti elementi del passato, tra cui un pozzo, una pila di panni e antichi muri a secco.

Dal punto di vista strutturale, la torre si sviluppa su due piani, collegati da una scala interna ricavata nello spessore delle mura. Le caditoie visibili confermano la funzione difensiva originaria, mentre le murature in pietra e tufo sono oggi gravemente degradate, principalmente a causa dell’esposizione prolungata agli agenti atmosferici. Gli interni, seppur semplici, conservano dettagli di pregio come un camino in pietra, nicchie murarie e una volta decorata con stucchi nel piano superiore.

L’edificio, in stato di abbandono sin dal XIX secolo, è stato acquistato in condizioni di grave degrado. Le murature, esposte per decenni agli agenti atmosferici, hanno subito un deterioramento tale da mettere a rischio la stabilità dell’intera struttura. I rilievi effettuati tramite modelli BIM hanno evidenziato gravi criticità strutturali, tra cui la scarsa resistenza meccanica delle murature, fessurazioni diffuse e sei tipologie di degrado, tra cui distacchi di intonaco, vegetazione invasiva e fratture nelle pareti.

 

Il progetto di restauro, curato con attenzione dallo Studio Macagnano, nasce con l’obiettivo di preservare questo importante patrimonio storico e culturale, armonizzando l’eleganza del passato con il minimalismo moderno. L’intervento è stato dettato non solo dall’urgenza di garantire la stabilità strutturale, ma anche dal desiderio di salvaguardare un simbolo storico che racconta l’identità agricola e sociale del territorio di Sannicola.

Il restauro della Torre Santo Cotrubbo è stato un progetto ambizioso, capace di unire funzionalità moderna e rispetto per il passato. Attraverso interventi strutturali accurati e iniziative culturali mirate, la torre è stata trasformata in un simbolo vivente della storia rurale locale, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica. Oltre a ridare vita a un monumento architettonico di grande valore, il progetto contribuisce alla promozione del territorio, delle sue tradizioni e dei suoi prodotti, in un’ottica di sostenibilità e rispetto per l’ambiente. 

PROGETTO DI RESTAURO E CONSOLIDAMENTO STRUTTURALE

Finanziato in parte tramite Avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale – da finanziare nell’ambito del PNRR [M1.C3 – Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – Investimento 2.2], approvato con A.D. n. 40 del 8 aprile 2022, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU e gestito dal Ministero della Cultura; soggetto attuatore Regione Puglia.

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